Paolo Triestino in “Guanti bianchi”

Un viaggio nell’arte, nella bellezza, ma anche nella riflessione.

Antonio (l’attore Paolo Triestino, ritratto in foto da Ph. Stefano Sarghini), oggi in pensione, nella vita ha lavorato come “movimentatore”, cioè addetto a spostare le opere d’arte che devono essere restaurate o trasportate per una mostra.

All’aprirsi del sipario ci viene incontro per raccontarci la sua storia: è nato vicino ad una fabbrica di esplosivi, a Colleferro, da una famiglia di cassamortari. Dopo una serie di lavoretti non soddisfacenti, grazie a suo zio Cesare è approdato a questo nuovo lavoro da esercitare coi “guanti bianchi”. Un compito delicatissimo, perché far saltare una piccola scheggia di colore dall’”Amor sacro e Amor profano” di Tiziano è una perdita incommensurabile.

In virtù di questo impiego Antonio ha girato l’Europa e visto da vicino capolavori, come la Nike di Samotracia e l’Apoxyómenos di Lisippo. Conosce le opere di Fontana e l’Urlo di Munch.

Anche da pensionato, Antonio continua a vedere i suoi quadri nei gesti di sua moglie e tra le zolle della terra che lavora. Ma la bellezza dell’arte si scontra con la terra di Colleferro, inquinata da veleni e palcoscenico di un evento luttuoso che ha segnato la memoria di tutti: l’uccisione di Willy Monteiro Duarte, morto in una rissa il 6 settembre del 2020 nel tentativo di difendere un amico in difficoltà.

“Con una simile bellezza si può rovesciare il mondo!” – si legge ne “L’idiota” di Fëdor Dostoevskij (11 novembre 1821 – 9 febbraio 1881). Sicuramente attraverso l’arte impariamo a riconoscere la bellezza e a capire ciò che bellezza non è, come la violenza, l’esclusione, il razzismo.  Ogni volta che avremo il coraggio di sceglierla e la forza di difenderla, la bellezza potrà rovesciare il mondo.

“La dignità dell’artista sta nel suo dovere di tenere vivo il senso di meraviglia del mondo” (G. K. Chesterton)

Paolo Triestino in un momento dello spettacolo (Credits: FB dell’artista)

GUANTI BIANCHI, un monologo scritto appositamente per Paolo Triestino da Edoardo Erba, ispiratosi al testo di Paola Guagliumi “L’arte spiegata ai Truzzi”.

Questa rappresentazione inaugura la stagione 2025- 2026 del TEATRO DOMMA

La biglietteria è aperta dal lunedì al venerdì dalle 16:00 alle 20:00 – cell. 3286077138

Biglietto singolo: intero 20,00 – ridotto 17,00 euro (Under 18 e Over 65, convenzionati: i possessori della card Parrocchia San Carlo da Sezze e gli iscritti alla CdS Academy)

Abbonamento 10 spettacoli: 150,00 euro – riduzione a 120,00 per i convenzionati

RECENSIONI: machespettacolo.it – QuartaPareteROMA  Media&Sipario

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