14 e 15 ottobre: è “L’ora della mosca”

Lo spettacolo di Augusto Zucchi è tratto dai monologhi di Eduardo Pavlovsky, uno dei più autorevoli esponenti della cultura latino-americana.

Un intreccio teatrale molto vicino al genere noir, condotto con esperienza dal famoso attore-regista-drammaturgo Augusto Zucchi, volto noto anche al pubblico televisivo e cinematografico. Il prologo che introduce la vicenda è affidato all’attrice ed aiuto regia Antonella Formisano (su FB).

La storia è quella di un medico (Augusto Zucchi) che, al tempo della dittatura militare in Argentina, veniva chiamato a firmare i certificati di morte dei prigionieri politici e che, durante una delle azioni, prende in adozione la figlia di uno di loro, la quale col nuovo regime gli verrà sottratta dalle autorità per essere riconsegnata alla famiglia di origine, ovverosia ai nonni.

L’uomo realmente legato alla bambina da un amore paterno sviscerato, sconvolto dal dolore per la separazione forzata, dopo anni si mette alla ricerca della figlia (Alessia Capua). Dopo lunghe ricerche crede di averla ritrovata e la invita a casa sua con il pretesto di un colloquio di lavoro. Lei arriva all’appuntamento convinta di trovare un lavoro, ignara della trappola-incubo costruita dalla follia disperata e a senso unico dell’uomo, tra digressioni e spietati fotogrammi di realtà.

Il torturatore non è un mostro, non è uno psicopatico, è uno di noi, forse è in noi, nella normalità di un buon padre di famiglia. E questo è il dato sconvolgente.

Malgrado il tema fortemente drammatico, lo spettacolo come il testo è continuamente ironico e a tratti comico.

Lo spettacolo diretto ed interpretato da Augusto Zucchi si avvale della collaborazione dello scultore Antonio Bernardo Fraddosio, un artista molto considerato nell’ambito dell’arte informale, che ha partecipato con le sue opere alla Biennale di Venezia.

IL TRAILER

Per saperne di più su Eduardo Pavlovsky (Buenos Aires, 10/12/1933 – 04/10/2015) psichiatra, drammaturgo, attore-regista teatrale argentino e anche sui suoi monologhi che hanno ispirato questo spettacolo, leggi qui.

14 ottobre 2023 (ore 21:00) / 15 ottobre (ore 17:00)

BIGLIETTERIA SIAE: euro 18,00 intero / euro 15,00 ridotto (Under 18 ed Over 65 anni), acquistabili anche tramite la “Carta del Docente” e la “18 App” degli studenti presso il botteghino del Teatro Domma – ORARIO: 16:00 – 20:00 dal Lun al Ven (cell. 3286077138 – email: teatrodomma@gmail.com)

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IL CAST

“Un bravo Maestro ti apre la mente, ti prende per mano e ti tocca l’anima” è quanto assicura Augusto Zucchi a chi vuole intraprendere la carriera da attore presso la sua Accademia Zucchi – Professione Attore.

La nostra scheda artistica su AUGUSTO ZUCCHI – Showreel Facebook

La nostra scheda su ALESSIA CAPUA – L’attrice su FacebookInstagram

“Il teatro è il mezzo che ci aiuta a riconoscerci ma anche a vedere, ad ascoltare, a percepire con maggiore consapevolezza quali sono i nostri conflitti interni. Ma soprattutto ad uscire dal nostro punto di vista e ad ampliare la nostra visuale”, osserva l’attrice che è anche una counsellor teatrale AiCo professionista (maggiori info qui).

La nostra scheda su ANTONELLA FORMISANO – Facebook e Instagram

“Non puoi scappare da ciò che desideri, ti seguirà ovunque”, scrive l’attrice su Instagram. Nel suo caso si tratta della recitazione. Antonella Formisano è stata protagonista dei corti “SHINE” e “PLANT” e di recente 1ª classificata nelle categorie recitazione – canto – moda al Miss MAW International 2023.

IL FENOMENO DEI DESAPARECIDOS

Molti artisti nel corso degli anni hanno denunciato e ricordato il fenomeno dei desaparecidos. Tra i musicisti italiani figurano i Litfiba con Desaparecido contenuta nell’album omonimo del 1985 e Santiago nell’album Litfiba 3 del 1988; Paola Turci, con il brano Bambini, contenuto nell’album Paola Turci del 1989; i Nomadi con Canzone per i desaparecidos e Salvador rispettivamente negli album Quando ci sarai del 1996 e Solo Nomadi del 1990; Daniele Silvestri, Desaparecido nell’album Sig. Dapatas del 1999.

Nel video qui sotto Sting interpreta con Peter Gabriel la canzone ‘They Dance Alone’ durante l’Amnesty International nel 1988, chiamando sul palco le donne coraggiose che si riunirono per la prima volta in Plaza de Mayo a Buenos Airese da allora, ogni giovedì pomeriggio, si ritrovavano nella celebre piazza percorrendola in senso circolare attorno alla piramide che si trova al centro, per circa mezz’ora, per rivendicare la scomparsa dei loro figli e ottenerne la restituzione.

THEY DANCE ALONE

(brano di Sting contenuto nell’album …Nothing Like the Sun del 1987)

Why are there women here dancing on their own?
Why is there this sadness in their eyes?Why are the soldiers here?
Their faces fixed like stone?
I can’t see what it is that they dispise
They’re dancing with the missing
They’re dancing with the dead
They dance with the invisible ones
Their anguish is unsaid
They’re dancing with their fathers
They’re dancing with their sons
They’re dancing with their husbands
They dance alone
They dance alone

It’s the only form of protest they’re allowed I’ve seen their silent faces scream so loud If they were to speak these words they’d go missing too
Another woman on a torture table
What else can they do? – They’re dancing with the missing
They’re dancing with the dead
They dance with the invisible ones
Their anguish is unsaid
They’re dancing with their fathers
They’re dancing with their sons
They’re dancing with their husbands
They dance alone – They dance alone

One day we’ll dance on their graves
One day we’ll sing our freedom
One day we’ll laugh in our joy
And we’ll dance
One day we’ll dance on their graves
One day we’ll sing our freedom
One day we’ll laugh in our joy
And we’ll dance

Ellas danzan con los desaparecidos
Danzan con los muertos
Danzan con amores invisibles
Con silenciosa angustia
Danzan con sus pardres
Con sus hijos
Con sus esposos
Ellas danzan solas
Danzan solas Hey, Mr. Pinochet
You’ve sown a bitter crop
It’s foreign money that supports you
One day the money’s going to stop
No wages for your torturers
No budget for your guns
Can you think of your own mother?

Alcuni film che trattano questo tema:

Margherita De Donato