Teatro Belli: “2071”, un monologo con Paolo Triestino diretto da Carlo Emilio Lerici

L’attore-regista romano salirà sul palco il 13 novembre a Trastevere, per l’evento clou della XXII edizione di “Trend – Nuove frontiere della scena britannica”, la rassegna di drammaturgia contemporanea d’oltremanica, sempre più presente nei teatri romani, organizzata da Rodolfo di Giammarco.

La scienza è al centro della scena. Tra le quattordici nuove pièce presenti nel cartellone del Teatro Belli dall’inizio di novembre fino al 17 dicembre spicca “2071”, lezione drammatizzata scritta da Chris Rapley, uno degli scienziati del clima più influenti al mondo, e dal drammaturgo pluripremiato Duncan Macmillan nel 2014. L’anno seguente la sceneggiatura dell’opera è stata pubblicata in Inghilterra con il titolo: “2071: The world We’ll Leave Our Granchildren”.

Il titolo è l’anno in cui il nipote più grande di Rapley avrà 67 anni, l’età di Rapley quando portò il testo in scena per la prima volta al Royal Court Theatre di London nel 2014. Michale Billington – critico teatrale del Guardian dal 1971 – recensendo lo spettacolo, scrisse: “Se guardiamo al teatro per aumentare la nostra consapevolezza della condizione umana, la serata riesce sotto tutti i punti di vista”.

Temi di grande attualità del nostro tempo visti nella chiave distopica, ironica e cinica britannica

La performance entra nel merito degli incombenti pericoli sociali mondiali: è una spiegazione del fenomeno del cambiamento climatico, del surriscaldamento globale e delle controversie sorte al riguardo, mescolando storytelling, fotografia d’autore e contenuti multimediali.

13 novembre – TEATRO BELLI (Piazza Sant’Apollonia, 11 – Tel: 065894875)

Sul palco Paolo Triestino (reduce da un altro successo teatrale con “Testimone d’accusa e prossimo a portare in scena “Le gratitudini” con cui ha debuttato al Mittelfest, ndr) è una guida/scienziato che, supportato da un percorso audiovisivo a cura di Francesca Cutropia e Paolo Roberto Santo, compie una “visita guidata al pianeta Terra”, con il compito di tentare di rispondere a domande fondamentali, quali “Come proteggere le generazioni future?”, per mettere infine in evidenza le strategie di mitigazione, le buone pratiche, i progetti di contrasto da divulgare come nuovo paradigma di felicità sostenibile. Triestino è molto impegnato sul piano ecologico, facendo la sua parte nel vivere quotidiano:“E’ un tema forte che sento molto profondamente – ha dichiarato l’attore – In questo periodo ho potuto approfondire il tema del riscaldamento globale che ci riguarda tutti. Per rendere più comprensibili le informazioni scientifiche abbiamo inserito qualche momento più leggero“, con il risultato che lo spettacolo è fruibile anche dalle scolaresche, confermando la funzione del teatro come luogo di crescita civile. “Ognuno di noi nel suo piccolo può dare l’esempio. Farlo crea una coscienza collettiva. Il poco di molti è il molto di tanti”.

Paolo Triestino sarà in scena con “Guanti bianchi” il 20-21 gennaio 2024 al Piccolo Teatro di Catania

Anche in un altro spettacolo, scritto da Edoardo Erba, dal titolo “Guanti Bianchi” (qui) – ispirato alla guida di Paola Guagliumi “L’arte spiegata ai Truzzi” – Paolo Triestino ha avuto il ruolo di illustrare, come una guida, l’arte antica e contemporanea, rivelandosi l’interprete ideale per dare comicità, spessore e umanità a un personaggio indimenticabile: Antonio, un trasportatore, o meglio movimentatore d’opere d’arte, saggiamente convinto che noi tutti, per rimanere umani, abbiamo bisogno di riscoprire cos’è la bellezza.

Nonostante il cambiamento climatico sia stato rivelato dalla scienza, non è propriamente una questione scientifica; riguarda il mondo in cui vogliamo abitare. Che mondo vogliamo? Che futuro vogliamo?
(Duncan Macmillan)

Cio che serve è parlarne!

Margherita De Donato