Al Teatro Ghione imperdibile “L’Hotel del libero scambio” rivisitato dall’estro del geniale Marco Zadra

Ultime date del famoso vaudeville di Georges Feydeau attualizzato con trovate geniali dalla brillante comicità di Zadra.

Le abilità di MARCO ZADRA nella regia e nell’adattamento drammaturgico rendono la nota pochade  “L’Hotel del libero scambio” adatta ad ogni tipo di pubblico. Dell’ironico Feydeau de “L’hotel du libre échange”, fustigatore dell’ipocrisia borghese, imperante nella Belle Époque parigina di fine Ottocento (in cui lo stesso drammaturgo fu uno dei protagonisti indiscussi della vita notturna, ndr), Zadra conserva il tocco, che evidenzia i tratti più ridicoli delle vicende rappresentate, così da strappare l’applauso generale. Tra intrecci, fraintendimenti, colpi di scena e situazioni imbarazzanti, le risate fanno da padrone.

Zadra riesce ad ottimizzare anche il tempo tra il primo al secondo atto: a sipario aperto, in un godibile intermezzo musicale, gli attori spostano i pannelli e trasformano il salotto della casa altolocata dei coniugi Piglet nella hall dell’albergo “consigliabile alle coppie, sposate tra di loro o non”, in cui si sospetta anche la presenza di fantasmi.

Due scatti del secondo atto (Le foto di scena sono di Valerio Faccini – In apertura articolo, foto di M. De Donato)
L’Hotel del libero scambio torna in scena con questo rinnovato adattamento dopo il successo del 2022 al Teatro7Off
Da sinistra, sul palco con la scenografia che fa da sfondo al primo e al terzo atto, gli interpreti Alessandro Frittella, Marta Degli Esposti, Giulia Zadra, Flavio Cannata, Marco Spampy, Francesca Pausilli, Paola De Paolis e Marco Zadra. (Foto di M. De Donato)

Al pari di Feydeau, considerato il più grande autore comico dopo Moliere, Zadra riversa nel teatro la sua fantasia più folle

Showman eclettico, l’artista romano non è solo attore e regista, ma supportato dalla moglie Francesca Misiti, realizza anche le scenografie (video con il loro montaggio in teatro), studiandole con angolazioni atte a suscitare effetti esilaranti tramite l’uso veloce di porte, finestre e armadi, che si aprono e si chiudono, lasciando apparire e scomparire persone ed oggetti. Le scene per Zadra sono importanti al pari della recitazione degli attori – peraltro una numerosa fantastica squadra condivisa con Marco Spampy – perché se utilizzate correttamente contribuiscono a far scattare la risata. L’entrata di un personaggio, mentre un altro ne esce, genera situazioni comiche prive di battute, ma ugualmente esilaranti. Per non parlare degli inseguimenti, le risse con cuscinate e craniate sulle porte e il simpatico balletto dai movimenti ritmati del duo Spampy&Zadra in stile Stanlio & Ollio, che rendono la messa in scena godibile dalla platea gremita di spettatori di tutte le età.

Da sinistra, Marco Zadra e Marco SpampyDotati di musicalità e senso ritmico, insieme i due artisti hanno ideato numerosi spettacoli comici di successo, ottenendo riconoscimenti e menzioni speciali in rassegne e concorsi nazionali

Di Feydeau si dice facesse provare i suoi attori a tempo di musica, richiedendo notevoli doti vocali e fisiche, perché le sue opere teatrali erano caratterizzate dal ritmo quasi frenetico e basate sulla “matematica” dell’effetto comico. Anche Zadra è un artista del ritmo e dell’azione, che non deve mai perdere in velocità. Sarà per questo che spesso i suoi successi sono legati alla messa in scena di commedie frizzanti, come Rumori fuori scena, Pigiama per sei e Sarto per signora, altra opera di vaudeville firmata da Feydeau. Con ritmo e precisione come gli ingranaggi di un orologio, è chiamato a muoversi tutto il brillante cast composto, oltre che da Spampy&Zadra, da Giulia ZadraAlessandro Frittella, Antonella SalernoFrancesca PausilliSilvia De VittorioFrancesco Raineri, Ettore Sagretti, Marta Degli Esposti, Claudio Contini,  José de la PazDavid Palmieri, Paola De Paolis e Flavio Cannata.

Marco Spampy e Francesca Pausilli nei panni di Casimiro e Carolina Mathieu, padre e figlia, che arrivano nell’hotel, in cui succederà di tutto
Marco Spampy/Casimiro Mathieu, un amico di Achille Piglet, è afflitto da balbettio meteoropatico: il maltempo gli crea un blocco psicologico e quando piove inizia a balbettare, coinvolgendo tutti nei suoi lunghi e goffi tentativi di parlare

Francesca Pausilli veste i panni di Carolina Mathieu, una bambina di otto anni assai dispettosa ed irriverente

Giulia Zadra nei panni di Vittoria, la cameriera di casa Piglet, che nutre una passione sfrenata per Massimo, un impacciatissimo secchione nipote dell’architetto Hercule Paillardin, amico di Achille Piglet (interpretato da Marco Zadra, nella foto con Giulia Zadra)

Accolti nell’elegante sala teatrale del Ghione (465 posti tra platea e galleria), abbiamo assistito alla replica di venerdì sera, in cui Zadra è andato in scena nonostante un infortunio avuto durante la matinée delle scuole. Sostenuto dal gran successo riscosso giovedì al debutto e non volendo deludere gli spettatori di quello che si preannunciava come un altro sold out (la pomeridiana di domenica prossima lo è già!), Zadra ha trovato un geniale escamotage per risolvere la situazione. Prima dell’apertura del sipario, si è affacciato sul proscenio, raccontando della sua rovinosa caduta che avrebbe potuto compromettere lo spettacolo serale, se non avesse trovato, per le scene più impegnative dal punto di vista fisico, una controfigura estremamente somigliante…davvero tutta da scoprire! Insomma, attenendosi all’iconico “The show must go on”, Zadra con il suo ingegno ha trasformato uno spiacevole impedimento in un’opportunità per il pubblico di godere di ulteriori colpi di scena durante la commedia. Da non perdere!

Margherita De Donato

Lo spettacolo sarà ancora al Teatro Ghione con le doppie repliche di sabato 6 aprile alle ore 17:45 e 20:45 e domenica 7 alle ore 17:00 e 19:45. C’è da affrettarsi perché ci sono pochissimi posti ancora disponibili.

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Il pubblico in sala al Teatro Ghione assiste al secondo atto de L’Hotel del libero scambio (Ph. Margherita De Donato)

Platea e galleria del Teatro Ghione visti dal palcoscenico

TEATRO GHIONE (Via Delle Fornaci, 37) Tel. 06 6372294 / Cell. 3280183987 – 3341411532 – info@teatroghione.it

UN VIDEO PROMOZIONALE postato dal Teatro Ghione

Non continuare la lettura se non vuoi conoscere LA TRAMA

Monsieur Achille Pinglet (Marco Zadra), sposato con la bisbetica Matilde (nei cui panni si alternano Antonella Salerno e Paola De Paolis) corteggia Marcella (Marta Degli Esposti), moglie insoddisfatta dell’amico architetto Hercule Paillardin (Alessandro Frittella). Approfittando del fatto che la moglie passerà la notte dalla sorella malata, Pinglet convince Marcella ad incontrarsi nell’Hotel del Libero Scambio – Parigi, rue de Provance 220 “camere per tutte le tasche, ideale per le coppie sposate tra di loro o separatamente” – pubblicizzato così su un dépliant arrivato con la posta, buttato via con disgusto da Matilde, ma raccolto dalla cameriera Vittoria (Giulia Zadra). Proprio a quest’ultima Pinglet ordina di non perdere di vista Massimo (Francesco Ranieri/Ettore Sagretti/Flavio Cannata si avvicendano nelle repliche), il nipote imbranato di Paillardin, e Vittoria decide di recarsi con lui nel medesimo albergo per cercare di smaliziarlo. Improvvisamente giunge a casa Pinglet un vecchio amico di famiglia, Casimiro Mathieu (Marco Spampy), accompagnato dalla figlia Carolina (Francesca Pausilli). L’uomo, che soffre di balbuzie quando piove, annuncia che ha intenzione di rimanere a casa dei Pinglet per un mese, ma decide di andar via subito dopo aver sentito Matilde lamentarsi col marito, seccata per la loro lunga permanenza. Prima di partire, Mathieu sente anche Pinglet indicare a Marcella l’albergo dove trascorreranno la notte e così decide di andare ad alloggiarvi con Carolina. Pinglet dice alla moglie che quella sera intende recarsi per cena al ristorante e lei, prima di andare dalla sorella, lo chiude a chiave, così Pinglet scappa dalla finestra. Con intuibili avventure rocambolesche ed equivoci, nell’albergo compiacente gestito da Bastien Bernajacques (Claudio Contini) e dalla sua dipendente Madame Boulot (Silvia De Vittorio) si ritroveranno tutti i personaggi coinvolti nella storia: Achille Pinglet in compagnia di Marcella; Vittoria e Massimo; l’architetto Paillardin, marito di Marcella, inviato come perito del tribunale per ispezionare la stanza n.13 che si sospetta sia infestata dai fantasmi; Mathieu e sua figlia Carolina, che per errore vengono alloggiati nella stanza che Paillardin deve ispezionare…e quindi sono scambiati per fantasmi! Giunge infine all’albergo anche il commissario Boucard (David Palmieri) con un gendarme (José de la Paz), che arresta come adulteri il signor Pinglet e Marcella, che si sono però spacciati per Hercule Paillardin e Matilde Pinglet. I due sono rilasciati dietro una cauzione versata da Pinglet. Subito dopo che quest’ultimo fa ritorno a casa, rientrando dalla finestra, giunge Paillardin, che gli narra la sua terribile notte nell’albergo infestato dai fantasmi. Fortunatamente Paillardin non ha sospetti su Pinglet e Marcella, ma ricorda di aver visto una donna con un abito color prugna. Pinglet informa di ciò Marcella che, per evitare che il marito si insospettisca, si disfa del vestito, dandolo a Vittoria. Intanto Matilde, reduce da uno spiacevole viaggio, riceve con stupore un avviso di comparizione indirizzato “alla signora Pinglet che è stata sorpresa col signor Paillardin”. Pinglet utilizza a suo vantaggio la comunicazione della polizia, accusandola di tradimento. Giunge però anche il commissario Boucard, che aveva arrestato la coppia nell’albergo, ma non essendo in grado di identificare la donna, chiama a testimoniare Mathieu. Poiché fuori piove, il balbettio di Mathieu rende incomprensibile la sua testimonianza. Ufficialmente l’equivoco viene risolto così: Vittoria, che al momento ha indosso l’abito color prugna di Marcella, è identificata come la presunta signora Pinglet, e Massimo come il presunto signor Paillardin, quindi non c’è nessun colpevole di adulterio. L’ispettore Boucard restituisce a Massimo i 5000 franchi della cauzione versata da Pinglet, che così è l’unico a pagar pegno per la vicenda.