Il teatro unisce, accoglie, crea, insegna, guarisce: GREGORY ne è un esempio.

A fronte di una società che non accoglie, il teatro realizza la magia di unire tante persone in una sala per stimolare il confronto su un tema di grande spessore come quello dell’autismo, trattandolo con delicatezza e consapevolezza attraverso il linguaggio della commedia.

Metti un’autrice e attrice come Veronica Liberale (la nostra scheda su di lei qui) che sa trattare l’argomento con cognizione di causa, essendo divenuta mamma nel 2012 di un bambino autistico; affida la regia del testo ad un regista come Nicola Pistoia che, affiancato dall’aiuto regia Loredana Piedimonte, ha scelto un taglio privo di retorica; aggiungi un cast che fa della naturalezza la cifra dello spettacolo: Francesco Stella (scheda qui)Francesca Pausilli (scheda qui), Stefania Polentini, Armando Puccio, e su tutti brilla il protagonista-voce narrante Francesco De Rosa (Gregory). E’ lui la leva scelta per sollevare il mondo della diversità. E come giunge a dire il papà di Gregory: “Un figlio autistico non è una punizione, non è un dono, non è un’opportunità, è un figlio e basta!”.

Da ciò viene fuori un ritratto autentico di quel che accade ad una famiglia prima, durante e dopo una diagnosi di autismo…e la cosa bella dello spettacolo è che lo fa strappando risate e lacrime allo stesso tempo.

A tutto questo abbiamo assistito grazie a  “GREGORY : UNA STORIA DI FAMIGLIA” , sabato 25 marzo nella sala del Teatro Domma. Un messaggio di speranza di fronte ad una sindrome difficile da comprendere e da descrivere, ma raccontata con leggerezza, ironia e con la profondità che merita.

Non è uno spettacolo “di nicchia”. È uno spettacolo davvero per tutti.

Seduti in primo piano, il regista Nicola Pistoia con l’autrice-attrice Veronica Liberale. Sulla panchina, da sinistra, gli interpreti: Francesca Pausilli, Armando Puccio, Francesco De RosaStefania Polentini e Francesco StellaIn alto, l’aiuto regia Loredana Piedimonte.

IL TRAILER DELLO SPETTACOLO

APPLAUSI E RINGRAZIAMENTI DEL CAST AL TEATRO DOMMA

il regista Nicola Pistoia

Rifuggendo da ogni tipo di pietismo, vanno in scena la realtà quotidiana, le aspettative deluse e la forza della famiglia, che è un po’ la famiglia di ognuno di noi…Dopo forte sofferenza e senso di smarrimento, si genera una normale e serena quotidianità familiare, di cui Gregory è il collante, fonte di grande ricchezza: una nuova profondità di vita. (Foto di scena: Elena Tomei – social media manager)

Stefania Polentini, nonna Luciana sul palco, culla il nipotino Francesco che però sceglie di chiamare Gregory per via della sua passione per l’omonimo attore americano, di cui ha un grande poster in casa. Gregory ce la descrive “Lei è mia nonna Luciana. Non ha soprannomi o vezzeggiativi è nonna Luciana e basta! Il vero capofamiglia. Amorevole e comprensiva come molte nonne, autorevole e influente come pochi leader politici. Il suo segreto? Fa di testa sua dando l’impressione di ascoltare sempre gli altri.”
Francesco Stella (Adriano, il padre) con Francesca Pausilli (la madre Tamara): prima che Francesco/Gregory nascesse, il papà allenava una squadra di calcio che però non vinceva mai e la mamma faceva la cassiera al supermercato. Quest’ultima accoglie il figlio autistico e non lo cambierebbe per nessun altro bambino, mentre il marito dapprima è disorientato di fronte al figlio che, crescendo, è totalmente indifferente rispetto ad un pallone da calcio, ma poi per lui si trasformerà in un allenatore di sport integrato.
Francesco De Rosa sul palco è Francesco/Gregory da adulto e la voce narrante della storia, ma nella vita è Francesco un ragazzo con la sindrome di Asperger…. insomma sulla scena porta tutti e tre insieme.
Armando Puccio è nonno Maurizio, detto “Burgari” per i prezzi esorbitanti che impone ai suoi clienti nella ferramenta di famiglia. Agli occhi di Gregory bambino, appare misterioso come l’agente 007 e divertente come un fumetto di Braccio di Ferro. Come gli altri protagonisti, è una persona semplice, con le sue miserie e grandezze umane, che si trova ad affrontare a proprie spese il percorso di consapevolezza circa la condizione del bambino, riuscendo con il tempo ad acquisire gli strumenti adeguati.
Veronica Liberale nei panni di zia Fiorella che, al pari degli altri parenti, coglie la “diversità” di Gregory ma finisce per restarne positivamente contagiata. Gregory ne parla così: “Lei è mia zia Fiorella detta Lella. Nonna diceva sempre che a zia je tremava a’ terra sotto i piedi. È stata per me una presenza dai mille colori, sempre pronta a cambiare per paura di farlo veramente…”

VERONICA LIBERALE esordisce a teatro come attrice e autrice al Teatro Ateneo dell’Università la Sapienza di Roma, dove frequenta corsi e seminari sul teatro della spontaneità, la scrittura e l’improvvisazione diretti da Ferruccio Di Cori. Come autrice teatrale ha vinto per quattro anni di seguito il ‘Roma Comic offcon i seguenti spettacoli: “Che classe” per la regia di Marco Simeoli (Premio de’ Servi edizione 2016); “Pane, latte e lacrime regia di Cristiana Vaccaro (Premio de’ Servi e il Premio Marconi nell’edizione 2017); “Direzione Laurentina” regia di Pietro De Silva (Premio de’ Servi edizione 2018); “Questa strana voglia di vivere” regia di Fabrizio Catarci (Premio Leone edizione 2019). Scrive a quattro mani da oltre dieci anni con Antonio Losito nel campo del teatro ragazzi per la compagnia teatrale “I Ridikulus”.

VERONICA LIBERALE INTERVISTATA DA ‘MEDIA E SIPARIO

UN SALUTO DA GREGORY

Elena Tomei scatta un selfie del cast al bar prima di andare in scena
IL CAST AL TEATRO DOMMA
Tutti in scena

Margherita De Donato